Tragedia lirica in tre atti di Giacomo Puccini, libretto di Luigi Illica e
Giuseppe Giacosa da un dramma di David Belasco tratto da una novella di John
Luther Long. Fu rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano
il 17 febbraio 1904 con netto insuccesso. La giovane giapponese Cio-cio-san
sposa il tenente di vascello americano Pinkerton con il rito giapponese
perciò è ripudiata dai suoi parenti. Pinkerton cerca soltanto, nel
facile matrimonio, l'avventura e il piacere per allietare la sua permanenza in
Giappone. Ma la piccola geisha, trepidamente innamorata del suo sposo, prende
sul serio il matrimonio. Pinkerton parte e Cio-cio-san attende per tre lunghi
anni il suo ritorno, assieme al bimbo che intanto le è nato, vive in
miseria e respinge ogni proposta di matrimonio che potrebbe risolvere la sua
triste situazione. Pikerton ritorna: ma con la moglie americana e vuole anche
prendersi il bimbo. Crollano le illusioni della piccola Butterfly, che non trova
altro rifugio che nella morte. È un'opera dai delicati accenti poetici.
La partitura presenta preziosi effetti armonici e timbrici. Gli elementi esotici
sono derivati dalla sensibile elaborazione di canti giapponesi originali.